Intervista esclusiva ad Andrea Brogioni

Andrea Brogioni, classe 1968, è il vice di Mauro Berruto nella Nazionale Italiana di pallavolo. I due avevano già lavorato insieme alla guida della Finlandia e di Macerata. L'ex palleggiatore di, tra le tante squadre, Bologna, Verona, Treviso e Forlì, parla a ruota libera.
Com'è stata l'esperienza personale agli Europei?
Abbiamo vissuto un'esperienza fantastica. E non solo per il risultato ottenuto. La medaglia d'argento vinta a Vienna con una squadra in gran parte giovane e completamente rinnovata ha ridato fiducia a tutto il movimento.
Come ti sembra il gruppo 'creato' da Berruto?
I ragazzi oltre ad essere tecnicamente e fisicamente molto validi hanno alcune caratteristiche assai rare da trovare di questi tempi: hanno fame di vittorie ed una grande umiltà. È stato questo uno dei segreti non tecnici che ci ha permesso di fare una World League ottima fino alla final eight ed un Europeo entusiasmante.
Come sei arrivato fino alla Nazionale?
Quando questo inverno, mentre eravamo a Macerata con la Lube, è arrivata la proposta a Mauro e lui ci ha chiesto di seguirlo non ci ho pensato un istante. Dopo gli anni con la nazionale finlandese e la stagione a Macerata, Berruto ha portato l'intero staff anche in Nazionale. Siamo un gruppo molto affiatato dove Mauro prende le decisioni finali, ma il pensiero gira liberamente.
Hai indossato una maglia azzurra quando giocavi a Forlì. Che differenza c'è tra la Nazionale di allora e quella che hai ritrovato, seppur in un'altra veste?
Con la mia unica presenza in nazionale non posso assolutamente dirti quali possano essere le differenze, io non facevo parte di quel gruppo storico. Ti posso dire però che i ragazzi che vestono la maglia azzurra adesso sono, come ti ho detto, forti e con grandi margini di ulteriore miglioramento e molto uniti dentro e fuori dal campo. C'è sempre una bella aria nei nostri ritiri.
Facciamo un passo indietro: cosa ti è rimasto dell'esperienza a Forlì? 
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