domenica 7 marzo 2010

Che è successo?


Ho iniziato a seguire questa squadra, come tifoso, quando sul parquet (già, si giocava sul parquet, altro che taraflex) ci si aspettava un punto di Lalinovic in un "PalaFiera" aperto per pochi intimi. Sembrano passati secoli. Avevo 14 anni, all'epoca. Ora ne ho 33. Fate pure i vostri calcoli. Ho gioito, pianto, sofferto ed esultato per questa squadra. Ho ricevuto sfottò (gli ultimi sono freschi freschi...). Da qualche anno ho la fortuna di lavorare per l'ufficio stampa della prima squadra della Romagna. Da buon giornalista (chi mi conosce sa che negli anni ho firmato per Il Corriere di Forlì, La Voce, Il Resto del Carlino, senza citare le televisioni, e ancora La Voce) le priorità sono le notizie, l'imparzialità e il diritto di cronaca. Sarebbe bello poter dire che ieri a Trento la Yoga ha perso con onore contro una corazzata. Anche il match nel girone d'andata finì col medesimo risultato e con parziali simili. Ma ieri no. La Yoga non è entrata in campo. La Yoga non c'era. La Yoga ha commesso errori pacchiani. La Yoga non ci ha creduto. La Yoga non ha giocato con dignità. A parte qualche rara eccezione, ovviamente. Non è un buon segnale, a 3 gare dalla fine della regular season. (Aggiungo che non vorrei che qualche sorpresa, nel turno di oggi, possa arrivare...). Io voglio bene a questa squadra. Voglio bene a questa società. Ed è per questo che dico che non bisogna mai più ripetere prestazioni come quella di ieri. La Yoga è apparsa svogliata. E' stato solo un episodio, è vero, ma a questo punto del torneo non si possono sprecare certe occasioni. Negli ultimi due mesi la Yoga ha giocato una bella pallavolo. Ha raccolto meno di quanto meritasse. Però ha sempre giocato alla pari con tutti. Ieri no. E non c'entra l'evidente differenza di tasso tecnico. La Yoga deve conquistare la salvezza. Lo deve alla sua gente. Lo deve a quelli che hanno sempre creduto in lei. Anche dopo il ko a Loreto per 3-1 o la scoppola in casa col Latina per 3-0. La Yoga non può sprecare queste occasioni. La mia vuole essere una critica costruttiva. Il campionato è quasi finito. L'impresa si può fare. Bisogna arrivare dritti alla meta. Io ci credo. Tutti ci credono. Lo spogliatoio è saldo, compatto. Gli elementi per fare bene ci sono. Ora, ragazzi, tocca a voi. Concludo dicendo che, ovviamente, questa è un'opinione personale e non c'entra nulla con la società. Sono le parole di un tifoso che ha la fortuna di collaborare con (una, l'altra è la Lazio) la sua squadra del cuore. Affetto per una squadra e una società che non mi toglie il diritto di esprimere la mia opinione. Anzi, proprio perché tengo a questa squadra e a questa società, dico certe cose. Forza, ragazzi!
s.f.
 
Minima 4 coloum Blogger Template by Beloon-Online.
Simplicity Edited by Ipiet's Template